Dopo qualche giorno di assestamento e digestione (parziale) degli esiti elettorali ho iniziato a fare qualche riflessione sugli insegnamenti e le evidenze di quanto ĆØ successo.
Di sicuro ĆØ stata la prima vera occasione in cui i candidati, ma anche le persone comuni, hanno utilizzato in modo massiccio la rete, e in particolar modo i social media.
Ne ho giĆ parlato a inizio anno, e avevo evidenziato allora come alla fine ciĆ² che avviene su questi mezzi non sia altro che uno specchio della realtĆ sociale e non unāisola esoterica in cui avvengono cose diverse e superiori.
A questa riflessione mi sento di aggiungere oggi alcune note:
1) Le persone ānon addette ai lavoriā ormai sono presenti in modo regolare sui social media, in senso piĆ¹ ampio e non limitato solo al solito Facebook. La cosa sicuramente disturba un poā gli early adopters che vedono āimbarbariteā le discussioni ma nella realtĆ ora questi mezzi sono molto piĆ¹ lo specchio della societĆ reale. Nel bene e nel male.
2) I social hanno potenziato, o almeno sostenuto, la comunicazione superficiale e per slogan che pure vediamo da tempo in televisione. Lāaggravante, se vogliamo, ĆØ che online ci sarebbero gli spazi e i mezzi per lāapprofondimento, ma prevalgono invece i rilanci senza lettura,Ā la velocitĆ , la contestualitĆ e lāemozionalitĆ che ho giĆ considerato poco tempo fa parlando dei social video.
Ancora una volta, possiamo dire che ĆØ la causa sta nello strumento, o piuttosto ĆØ un fenomeno sociale che la tecnologia sta solo rafforzando?
3) Siamo ancora lontani dallāidea di utilizzare questi strumenti per ascoltare: al massimo ĆØ stata intercettata la rabbia ma non di certo i temi chiave, come invece si ĆØ fatto nella campagna Usa. E questo vale anche per il partito piĆ¹ digitale, il Movimento 5 Stelle, che infatti non ĆØ proprio fucina di maestri di contraddittorio e democrazia interna.
Un mezzo insomma ancora monodirezionale e usato in modo non corretto, senza nemmeno il plus del fundrising.
4) I mezzi digitali funzionano bene se lavorano assieme a tutti gli altri: ancora una volta, grande capacitĆ ĆØ stata dimostrata da Grillo con il suo non essere in televisione in modo diretto, attirando perĆ² in questo modo lāattenzione dei media, oltre che a mixare la forza delle piazze con quella dei seguaci sul web.
Ma ciĆ² che vince alla fine ĆØ il contenuto, il racconto, la sua forza e coerenza, come dovrebbe essere per tutta la comunicazione multicanale vincente.
Al di lĆ dunque della difficile situazione politica, quanto abbiamo visto mi dimostra una volta di piĆ¹ che ormai viviamo in un mondo in cui digitale, media tradizionali e vita reale sono intrecciati in modo inestricabile.
Altro che popolo del webā¦che ne dite?